La cucina carnica amata dai Presidenti

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Nato dalle ceneri del terremoto del Friuli del ’76, l’Hotel Ristorante Carnia, gestito dalla famiglia Treppo, diviene la prima struttura recettiva di Venzone (UD).

Costruito dopo quei drammatici momenti di paura e distruzione, è un ambiente funzionale dal sapore leggermente nordico, sintesi di presente e passato dove anche la cucina, pur ispirandosi alla tradizione carnica, è stata rivisitata per adattarsi ai gusti moderni, evidentemente più sensibili di un tempo a concetti quali leggerezza e digeribilità.

I protagonisti

La signora Giuliana Treppo, parlando della nascita del Carnia, inaugurato nel ’79, inevitabilmente ritorna con la memoria ai ricordi di famiglia, a quando il papà Livio, originario di Tarcento, sposò la mamma “Mariucci” trasferendosi nel 1970 a Stazione Carnia (Venzone) dove insieme ai suoi genitori gestiva una trattoria–albergo. Dopo poco acquistarono anche un albergo che si trovava proprio di fronte, ma purtroppo il sisma del ‘76 distrusse completamente questo secondo locale e così, senza perdersi d’animo, decisero di costruire un edificio completamente nuovo, su cui sorse l'attuale Hotel Carnia.

«Quando mi raccontano di quel periodo - dichiara Giuliana - sembra tutto così strano e incredibile. Per esempio nell’estate del 1976 avevano costruito, alla buona, un box e lì avevano portato il bancone di uno dei due locali così da poter continuare a lavorare nonostante il loro ambiente fosse inagibile. Gli abitanti andavano lì per stare in compagnia e cercare di trovare un sorriso in un periodo così cupo e colmo di dolore».

Grazie alle intuizioni imprenditoriali del patron Livio Treppo, l’Hotel Carnia diventa una delle più prestigiose e qualificate strutture ricettive del Friuli, quasi un simbolo della ricostruzione di queste terre martoriate. Forse fu proprio da questa grande voglia di rinascita che tutta la famiglia Treppo trasse la forza per continuare a lavorare nel settore, riuscendo a trasmettere quella calda atmosfera familiare che si percepisce tra le pareti dell’hotel, rendendolo luogo ideale sia per un soggiorno turistico che per un meeting di lavoro.

Nonostante le due generazioni diverse e le vedute non sempre allineate, la gestione padre-figlia che ora porta avanti l’hotel sta funzionando bene ormai da anni e infatti Giuliana di suo padre ammette: «la cosa che più adoro e apprezzo in lui è la passione per il lavoro, la dedizione e il pensiero costante rivolto al benessere del cliente. Papà dice sempre che "il cliente deve star bene, deve sentirsi a casa sua". Credo che lui sia molto bravo in questo».

E a loro agio Livio e Giuliana sono riusciti a mettere anche personaggi illustri come i nostri più amati capi di stato. «Ho vissuto di persona gli incontri importanti che si sono avuti al Carnia. Il più memorabile è stato di certo quello del Presidente Pertini - che si fermò nel 1983 quando venne in Friuli per visitare le zone terremotate - fino al Presidente Napolitano che è venuto da noi a fine maggio di quest’anno».

La cucina

Il segreto di tanto successo lo si può forse attribuire alla voglia di mantenere un costante contatto con le proprie tradizioni, adattandole alle esigenze della clientela di oggi e osando contaminare il passato con la contemporaneità, come spiega Giuliana.

«La nostra cucina è sicuramente basata sulla tradizione, sulle ricette che provengono dal nostro territorio, ma negli anni si è evoluta e migliorata. Anche le persone hanno cambiato il loro modo di mangiare. Oggi si preferisce mangiare meno e più leggero. E’ normale essersi adeguati alle esigenze delle persone, pertanto anche la cucina è stata rivisitata. Le ricette carniche che, come sappiamo, sono un tantino più pesanti rispetto alla cucina nazionale, sono state innovate, ma senza togliere il gusto del passato. Inoltre, abbiamo cercato d’inserire qualcosa di più nella nostra cucina rispetto al territorio dove ci troviamo: abbiamo inserito, infatti, il pesce, cosa insolita dalle nostre parti e questa scelta riscontra molto favore».

«Inoltre cerchiamo sempre di proporre menù stagionali con prodotti tipici. Come i famosi cjarsons, immancabili nel menù tradizionale, proposti dai tre bravi cuochi presenti nelle cucine del ristorante, tra cui Samanta, la responsabile, che lavora qui «…fin da quasi la metà dei suoi anni! Mentre lei frequentava lo Stringher [una scuola superiore] a Udine da ragazzina e tutti i coetanei il sabato pensavano al divertimento del weekend (compresa io), mio papà il sabato a mezzogiorno andava a prenderla fuori dalla scuola, la portava al Carnia a lavorare e il lunedì mattina la riaccompagnava a Udine a scuola… Questa sì che è passione per il proprio lavoro!»

Per approfondire: www.hotelcarnia.it

[In copertina un piatto di cjarsons. Nelle foto in alto a destra
Giuliana e Livio Treppo e una veduta della sala ristorante]

1 Risposta

  1. cesare
    A me succede di passare spesso di li e fermarmi a bere qualcosa o a cenare, il posto è molto accogliente, si mangia bene, ed è vero che ci si sente come a casa propria! Un locale consigliato a tutti.