MASSIMO GHINI REGISTA E PROTAGONISTA IN TEATRO A TRIESTE

POSTER1-1011x1024“Per la sua prima regia teatrale, Massimo Ghini sceglie “Un’ora di tranquillità”, del francese Florian Zeller. Al Politeama Rossetti da mercoledì 8 febbraio, risate e cinismo per tratteggiare la società contemporanea con un grande cast: accanto allo stesso Ghini, infatti, sono artefici di questo grande successo Galatea Ranzi, Massimo Ciavarro, Claudio Bigagli, Marta Zoffoli, Luca Scapparone e Alessandro Giuggioli”.

Si apre con un piccolo omaggio al cinema, la bellissima ed esilarante commedia “Un’ora di tranquillità” del francese Florian Zeller, che Massimo Ghini porta in scena nel ruolo del protagonista Michel – a capo di un cast davvero interessante – e debuttando come regista.

Lo spettacolo – già applaudito in tutta Italia da oltre 100 repliche – arriva a Trieste, al Politeama Rossetti. Mercoledì 8 e Sabato 11 alle ore 20:30 e domenica 12 febbraio in replica pomeridiana alle ore 16:00.

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TRAMA: Parigi: Michel passeggia fra le bancarelle lungo la Senna e da un rigattiere scova miracolosamente un rarissimo vinile di jazz, sua assoluta passione. Dall’acquistarlo all’affrettarsi verso casa per ascoltarlo in santa pace, è questione di un attimo. E qui entriamo a teatro... e nell’appartamento di Michel, che subito appare molto particolare (la scenografia è di Roberto Crea).
Un’architettura ipermoderna e bianca (il riferimento sarà a “Odissea nello spazio” o a un ospedale psichiatrico?) colorata solo da un’ampia finestra con vista sulla Torre Eiffel, in cui per il povero Michel sarà impossibile riuscire a guadagnarsi quell’“ora di tranquillità” e solitudine in cui godere del suo prezioso disco.
Fin dalla soglia, infatti, lo investe uno tsunami di presenze, sorde ai suoi bisogni, invadenti, pasticcione... Così un idraulico finto polacco invece di riparare guasti combina una successione di guai, la moglie glamour lo assedia con la necessità di confessargli – proprio adesso! – una scappatella di vent’anni prima, e come se non bastasse irrompono uno dopo l’altro, con esigenze diverse, un vicino fastidioso, l’amico bello e traditore, il figlio metallaro telefonino-dipendente...

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