Canto spontaneo. Epilogo del festival domenica 5 ottobre a Givigliana

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Si avvicina all'epilogo la 7ª edizione del Festival del canto spontaneo che, come tradizione vuole, si concluderà nel borgo alpino della carnica Givigliana (frazione di Rigolato) domenica 5 ottobre.
A partire, dalle 11.00, si alterneranno sulla scena il gruppo spontaneo dei Cantori di Givigliana, il Trio di Gjviano, il gruppo corale dell'associazione AnFaMiv, Silvana Paletti - canterina resiana - e, a conclusione , il concerto di Lucilla Galeazzi. Anticiperà l'appuntamento, una conferenza preparatoria, sabato 4 ottobre a Venezia. Il convegno intitolato "Il destino del Canto" inizierà alle 18,30 nel teatrino di Villa Groggia, in S. Alvise Canareggio. Con Giovanni Floreani si alterneranno sul palco il filosofo Alberto Madricardo, il coro Marmolada diretto dal maestro Favret e Lucilla Galeazzi, nota cantante folk italiana.Givigliana Festival del Canto Spontaneo

Nato nel 2008 su idea e per volontà di Novella Del Fabbro e Giovanni Floreani, il Festival del Canto Spontaneo è una piccola ma significativa finestra aperta su un tema trascurato, se non addirittura dimenticato, ovvero una pratica di origine antica e derivazione del canto sacrale e poi liturgico basata sullamagia della voce espressione artistica ma anche comunicazione, sacralità, socialità, conoscenza e, naturalmente, musica.
Recuperare e valorizzare una pratica canora quasi in estinzione significa anche indagare sulle sue origini e peculiarità. Il festival si qualifica così, a livello internazionale, come uno degli eventi pilota per il recupero e la valorizzazione delle tradizioni popolari e, al tempo stesso, per la sperimentazione di nuove forme.
IL festiva rifugge i facili orpelli dell’evento e si colloca lontano dall’abusata concezione di festival-evento, per tentare di recuperare spessore di contenuti , per valorizzare espressioni artistiche incontaminate e spontaneismo popolare
Così l'Associazione Furclap ha cercato di pianificare questo evento rifuggendo volutamente dai centri metropolitani e dalla spettacolarizzazione, perché il canto spontaneo – sottolinea Floreani – «è un'espressione canora che nasce in luoghi speciali e appartati»

Luoghi dove la tradizione è ancora viva, pur allargandosi anche ad aree metropolitane, con spazi sia per riflessioni che per contaminazioni: Tolmezzo e Salerno, Villacaccia di Lestizza e Roma, Lauco e Parigi, Gmund e Udine, Farra d’Isonzo e Napoli, Lauco e Torino, Tramonti di Sotto e Venezia… sono alcuni dei luoghi frequentati in questi anni. Così le Tammurriate di Biagino De Prisco (Salerno) si alternano alle sperimentazioni di Giovanni Floreani (Udine), i canti sacri dei cantori carinziani di Griffen al canto popolare campano della Compagnia Daltrocanto; i cantori di Viganella (Val d’Ossola) effettuano un gemellaggio con la Onoranda Compagnia dei Cantori di Cercivento (Carnia) e così via.Compagnia daltrocanto

Il festival trova il suo epilogo in un piccolo paesino dell’alta val Degano in Carnia: Givigliana (Gjviano) a 1270 mt d’altitudine, Perché Givigliana? Perché qui nacque, negli anni ’70, un piccolo gruppo di canto, che fu diretto da don Gilberto Pressacco, il musicologo che aprì la strada alla ricerca sulle origini del canto di tradizione orale in Friuli Venezia Giulia, trovandole nella liturgia patriarchina della Chiesa di Aquileia ai tempi del primo cristianesimo.

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