Mare o monti? Malga! L'Ersa, l'agenzia regionale per lo sviluppo rurale, ha avviato una serie di iniziative per migliorare la qualità ricettiva delle malghe da latte e per promuovere la scelta di un turismo slow a stretto contatto con la natura.
Per tutti l'invito è a trascorrere le vacanze estive in malga, in armonia con la natura: salire in alpeggio già la mattina presto per assistere alla lavorazione del latte e alla sua trasformazione in burro, formaggio e ricotta; accompagnare i pastori al pascolo e sotto la loro guida apprezzare mirtilli e lamponi, conoscere qualche erba aromatica e fiore medicinale o scoprire animali straordinari come l'aquila, il camoscio, il capriolo, il cervo e la marmotta.
Al fine di valorizzare il comparto caseario montano e la qualità del servizio offerto al turista l'Ersa ha sviluppato un articolato piano d'azione.
Il progetto comprende un corso di formazione per i malghesi, ovvero i gestori delle malghe, orientato alla vendita dei prodotti e quindi al miglioramento del rapporto con il cliente turista.
Un altro obiettivo è l'informazione al pubblico. A questo proposito i quotidiani Messaggero Veneto e Piccolo distribuiranno a fine giugno ben 100 mila copie della guida "Malga che vai...formaggio che trovi". Un vademecum completo che presenta sessantaquattro malghe in altrettante schede sintetiche che riporteranno i dati per localizzaarle, per raggiungerele e altre informazione sul contesto floristico, faunistico e storico culturale che le circonda.
E' stato avviato uno studio sulla correlazione del pascolo e la sua biodiversità. Dai primi risultati emerge che le malghe e l'alpeggio sono indispensbili per la conservazione e la tutela di specie ormai diventare estremamente rare come la rana montana, il tritone alpino e i galliformi alpini che fanno parte delle specie considerate a rischio di estinzione.
Altra parte dell'attività riguarda la certifcazione di qualità dei prodotti lattiero caseari di malga come il marchio AQUA acronimo di agricoltura-qualità-ambiente registrato a livello comunitario. Si sta lavorando alla stesura del disciplinare AQUA che certificherà sia i prodotti della malga (formaggi e ricotte) che la gestione del territorio attraverso le attività dei malghesi.
Infine, un commento sul rapporto tra malghesi e turisti. I primi hanno infatti guadagnato la fama d'essere un poco scontrosi ma questo perché si sentono modesti e inadeguati all'incontro con i turisti di città. E' un problema che riguarda le nostre latitudini - ha chiosato Violino - perché in Germania chi fa quel lavoro è al vertice della piramide sociale e come tale gode della considerazione popolare. Qui, invece, gli stessi turisti tendono a considerare la malga e chi la vive e ci lavora come un capolinea, una qualcosa che si trova sui tetti del mondo, collegando il concetto più all'eremitaggio che ad una attività economica al pari di tante altre.
Foto: in copertina Malga Somdogna, Valle di Dogna by Lorenzo T. flickr.com; nel testo veduta di Ovaro by Ambra Altomare flickr.com