In vista della fiera che si svolgerà dal 23 al 25 novembre a Muzzana del Turgnano (Udine) vale la pena approfondire le informazioni sul tartufo bianco pregiato friulano, beneficiando del contributo dell'associazione Muzzana Amatori Tartufi (MAT).
Il tartufo bianco pregiato (tuber magnatum), è considerato il re della tavola capace di impreziosire una moltitudine di piatti semplici. Cresce in simbiosi con alcune delle essenze arboree tipiche dei boschi planiziali (farnia, carpino bianco, nocciolo, pioppo, salicone, tiglio) e fruttifica nei mesi autunnali. È presente nelle regioni dell’Italia Centrosettentrionale. La raccolta in Friuli Venezia Giulia è consentita ai possessori di “permesso raccolta tartufi” nel periodo ottobre/dicembre (legge regionale numero 23 del 16 agosto 1999) dotati comunque di un cane addestrato.
I boschi di Muzzana del Turgnano sono i resti dell’antica Foresta Lupanica che si estendeva dall’Isonzo al Livenza e ricopriva la maggior parte del territorio pianeggiante. Trattasi di querceto-carpineti risalenti all’età del ferro. Le specie arboree maggiormente presenti sono la farnia, il carpino bianco, il frassino ossifico, l’olmo campestre e il nocciolo. Sono suddivisi in due superfici di circa 165 ettari ciascuna: Selva di Arvonchi-Coronata-Toronda, di proprietà del Comune di Muzzana del Turgnano, soggetta a uso civico, e Bosco Coda Manin, di proprietà privata.
Hanno costituito nei secoli una preziosa risorsa per la popolazione locale che a tutt’oggi li considera tali per il notevole valore paesaggistico, naturalistico ambientale, faunistico e storico. Oltre a essere meta di appassionati naturalisti e botanici, sono l’unica fonte di tartufi - in gran parte bianco pregiato - del territorio comunale.
Il tartufo bianco di Muzzana è raccolto in un bosco certificato secondo il protocollo Pefc, il più importante schema di certificazione per la gestione forestale sostenibile. La certificazione è una Catena di Custodia (definizione utilizzata dal protocollo Pefc) relativa al sistema di gestione adottato dall’associazione Muzzana Amatori Tartufi. Si sviluppa su un sistema di codifica che permette di individuare, in maniera univoca, ogni singolo tartufo raccolto all’interno del bosco da parte dei soci dell’associazione che “aderiscono” all’iniziativa. Il sistema è in grado di fornire la garanzia che i tartufi “certificati Pefc” provengono da quello specifico bosco (il Baredi), validandone quindi, contemporaneamente, sia la provenienza “locale” che quella “da bosco gestito in maniera sostenibile”.
Per approfondire: www.muzzanamatoritartufi.it
[In copertina alcuni dei membri della MAT. Fonte muzzanamatoritartufi.it]