Con questa sono 31 le vendemmie che Gabriele Vialetto ha vissuto in prima persona insieme alla moglie Emanuela Ferrari nell'azienda Modeano, ma è sempre come fosse la prima volta.
«Iniziare una nuova vendemmia mi preoccupa come gli esami all'Università: mi sono preparato, non è una novità, ma mi resta un'ansia che non mi fa dormire». Esordisce così Gabriele Vialetto. «Ogni anno c'è qualcosa di diverso: la maturazione, il clima, le persone che si sono avvicendate al mio fianco. Ed è questo il fascino di fare il vino: non sai mai prima il risultato. Non l'hai ancora raccolto e non vedi l'ora di assaggiarlo, assaggi il mosto e pensi al vino che diventerà e già un attimo dopo pensi alla prossima vendemmia, a qualche aspetto da migliorare».
I protagonisti
E’ un po’ per passione e un po’ per caso che è iniziata l’avventura di Gabriele Vialetto nell’azienda agricola di Modeano, antico borgo nel cuore della Riviera Friulana, a Palazzolo dello Stella.
Laureato in agraria con indirizzo in scienze forestali, per Gabriele galeotta fu proprio l’università dove incontrò Emanuela Ferrari, che sposerà nel 1982, iniziando così insieme non solo un sodalizio per la vita, ma anche un cammino imprenditoriale nell’azienda della famiglia di lei.
Consapevole della lunga storia che hanno attraversato questi 40 ettari di terra su cui sorge l’azienda agricola e i suoi vigneti, Gabriele racconta i vari passaggi che Modeano ha subito nel tempo, da quando in epoca romana fu sede di una villa rustica, alla Repubblica Veneta che l’assegnò alla famiglia Dandolo, poi alla famiglia Bertuzzi nell’800, fino al 1905 quando ebbe la sua vera svolta con Norberto Marzotto, studioso di agronomia e viticoltura, che si dedicò alla costruzione di una vera e propria azienda modello all’interno di un piccolo villaggio, con le sue case, le scuole e la chiesetta. Il figlio la porterà avanti fino al ’55 quando decise di venderla smembrandola tra i vari “affittavoli”. Nel 1975 fu rilevata dal padre di Emanuela, che successivamente passò a Gabriele il testimone della gestione.
I vini
Grazie a un terreno resistente alla siccità, accarezzato dalla brezza marina che rende il clima ideale per una maturazione buona anche nelle annate meno felici, a Modeano, nel rispetto della tradizione, si produce il famoso mix di vini friulani, in cui trova sempre più spazio anche la produzione del prosecco: Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay, Tocai-Friulano e Verduzzo come bianchi, mentre come rossi: Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Refosco e Merlot.
«Questa è la trentunesima vendemmia che faccio in prima persona e prima, da fidanzato di mia moglie, ne avevo seguite altre quattro. 30-35 anni in cui la viticultura è cambiata moltissimo in Friuli, siamo passati da periodi in cui andava solo il bianco a periodi in cui andava solo il rosso, poi nessuno voleva più il rosso! Praticamente per seguire il mercato avremmo dovuto togliere e rimettere le viti ogni due anni».
Sicuramente il lavoro di “far vino” è un continuo lottare con gli imprevisti del mestiere, ma anche ricco di soddisfazioni, come il rapporto che si instaura con la clientela che viene a visitare l’azienda per apprezzare i vini che si producono, in particolare le tre selezioni dai nomi insoliti.
Il Penğ, che in friulano significa spessore, peso e autorevolezza: un vino rosso particolarmente robusto e intenso ottenuto da una selezione di uve Merlot e Refosco, maturato 12 mesi in rovere. Àjar, che significa aria, vento: un bianco di Chardonnay e Pinot. Infine quella che Gabriele considera la perla della sua produzione, il fiore all’occhiello dell’azienda: Ùepasse, un passito di Verduzzo friulano, già premiato alla fiera dei vini di Bertiolo, ricco di carattere con un aroma che non lascia indifferente chi lo assaggia, ottimo sia come vino da meditazione sia accompagnato a fine pasto con i classici biscotti secchi toscani.
E' con questo orgoglio e questa passione che la storia di Modeano continua il suo corso, di vendemmia in vendemmia, con l’impegno di tutta la famiglia, figli compresi, nella speranza che anche loro possano contribuire allo sviluppo futuro dell’azienda.
L'intervista
Per approfondire: www.modeano.it
[Nella foto di copertina, Gabriele Vialetto ed Emanuela Ferrari.
Nella foto in alto a destra, Gabriele Vialetto. Sotto, parte della villa padronale della tenuta Modeano]